Festa di metà autunno – 中秋节

Dopo la festa di Primavera, la seconda ricorrenza più popolare è la festa di Metà Autunno (中秋节), durante la quale si celebra il raccolto.

Questa tradizione, presente in molti paesi dell’Asia Orientale, essendo legata al calendario lunare, ogni anno cade in una diversa data. Nel 2018 sarà il 24 settembre. La festa di metà autunno, conosciuta anche come festa lunare, è considerata un momento di riunione con la famiglia, caratterizzata dall’obbligo di fermarsi a contemplare il cielo ammirando la luna mangiando il tipico dolce a forma di luna piena.

Nella ricorrenza si celebra il ringraziamento alla luna, per questo motivo, si approfitta di questo giorno per stare ad osservare la luna piena  (mǎnyuè, 满月) con la propria famiglia.

Nella lingua cinese, la forma rotonda della luna piena è indicata con il carattere 圆 yuán, simbolicamente collegato alla parola riunione 团圆 tuányuán: la frase la luna piena porta la famiglia completa (yuèyuán rén tuányuán , 月圆人团圆) è per questo molto popolare.

La luna funge da elemento nostalgico e da gancio per la memoria verso le proprie origini. Di conseguenza, l’arrivo della festa diventa occasione per riscoprire le proprie radici.

La festività di Metà Autunno è legata anche alle cerimonie sacrificali per la luna. Gli antichi studiarono il movimento della luna per comprendere come essa influenzasse i cambiamenti delle stagioni e l’agricoltura. Per esprimere una sorta di ringraziamento e per celebrare il raccolto offrivano dei sacrifici ad essa durante i giorni d’autunno.

Questa usanza si fa risalire alla dinastia Zhou (1046 – 256 a.c.) durante la quale, le celebrazioni avvenivano intorno all’equinozio autunnale. È da specificare che all’epoca l’usanza non aveva una rilevanza festiva.

Con il susseguirsi delle dinastie, la celebrazione della luna divenne sempre più popolare fino ad essere codificata come una vera e propria festività.

Ci sono diverse leggende legate all’origine della festa, la più diffusa riguarda la commemorazione della figura di  Chang’e (嫦娥), che per proteggere il caro marito assunse essa stessa l’elisir che la fece diventare luna.

La storia, in breve, è la seguente:

Tanto tempo fa, nel cielo vi erano dieci soli. I soli bruciavano tutte le piante e le persone sulla terra non resistevano a lungo, fin quando l’arciere  Hou Yi (后羿) scoccò le sue frecce per abbattere nove soli.

La terra fu salva e il popolo si accalcò per imparare l’arte dell’armeria da Hou Yi.

La Regina Madre dell’Ovest diede a Hou Yi l’elisir di lunga vita, ma sebbene Hou Yi desiderasse diventare immortale, decise di restare con sua moglie Chang’e (嫦娥) e nascose l’elisir in casa.

Il suo studente Pang Meng (逄蒙) prese l’elisir, in un giorno in cui Hou Yi non era in casa; ma Chang’e colse l’avido studente in fallo e decise di bere l’elisir.

Ella volò fin sulla luna dove è condannata a restare per l’eternità. Hou Yi incominciò a venerare la luna e a rivolgere le offerte in memoria e in preghiera della moglie.

L’immagine di Chang’e viene diffusa durante questa festa e ai bambini viene raccontato che Chang’e ancora oggi vive sulla luna, per questa ragione si chiede loro di cercarne la sagoma durante la luminosa notte di luna piena.

Come tutte le feste, ci sono una serie di rituali che si ripetono ad ogni occasione. I principali sono:

  • contemplare la luna
  • costruire lanterne colorate dalle svariate forme
  • cenare con tutta la famiglia e scambiarsi dei doni

Dolce legato a questa ricorrenza è la torta della luna (yuè bǐng, 月饼). Di forma rotonda e dal ripieno variegato, questo stuzzichino goloso è considerato portatore di buoni auspici. Le bancarelle per le strade e i negozi fanno a gara a prepararne sempre di nuovi. È un vero e proprio rito assaggiarne almeno uno durante la contemplazione della luna. Si trovano farciti con zucca, semi, fagioli, frutta secca, taro, uvette, datteri. L’esterno è una pasta all’uovo friabile e croccante, simile ad una pasta frolla.

Pronti per l’assaggio e la contemplazione della luna?

Immagine: dolci della luna decorati con caratteri cinesi. Fonte: qua, modificata.