Medicina tradizionale cinese – 中医

La medicina tradizionale cinese (MTC) è un sistema di conoscenze mediche, basato su un solido e ricco corpo teorico formatosi nel corso dei secoli.

Nel parlare di MTC si indica una realtà estremamente eterogenea all’interno della quale è bene fare delle distinzioni.

L’aggettivo tradizionale non esiste nella definizione cinese, ma è stato aggiunto successivamente – nelle lingue occidentali – per distinguere la medicina autoctona dalla medicina di matrice occidentale.

  • 中医 : 中 – Cina; 医 – medicina – medicina cinese
  • 西医: 西 – Occidente; 医 – medicina – medicina occidentale

In Cina non esiste un’unica tradizione medica. La medicina è considerata:

  • arte della prevenzione;
  • rispetto dei ritmi della natura per la conservazione della salute;
  • raggiungimento della longevità.

Il testo fondamentale di MTC è lo Huangdi Neijing (黃帝內經), redatto probabilmente nel quarto secolo a.C. (epoche Qin e Han).

Il corpo umano è assimilato dalla medicina cinese ad uno Stato o un organismo sociale; non è un assembramento meccanico di parti, bensì un universo in miniatura.

Non a caso la simbologia usata nel dialogo dell’Imperatore Giallo con il suo consigliere è la stessa usata per descrivere l’Impero.

Il sistema viene descritto in termini di uffici o mansioni amministrati dalla burocrazia centrale del corpo, non in termini anatomici. I vari organi non sono visti come entità a se stanti, bensì vengono considerati in base alla funzione che assolvono.

Il primo capitolo si apre con un manifesto sull’autotutela della salute:

In passato gli uomini erano conoscitori del Dao, si regolavano in base a Yin e Yang, erano in armonia con l’arte dei numeri, avevano un (giusto) ritmo nell’alimentazione, erano regolari nell’alzarsi e nel riposare, non si stancavano in modo smodato, in tal modo potevano conservarsi integri nel corpo e nello loro spirito, e arrivare al termine ultimo della vita, vivendo cento e più anni [上古天真论篇第一 , trad. mia].

L’universo, così come l’uomo, è percorso da un’energia vitale (qi/Ch’i, 气) che dà origine a tutte le trasformazioni. Essa è allo stesso tempo un’energia fisica e psichica che fluisce nel corpo dentro una rete di canali (in occidente denominati meridiani, 经络) connessi agli organi interni.

Nel loro decorso lungo il corpo, i canali affiorano talora alla superficie: qui si trovano i punti dell’agopuntura, agendo sui quali si può influenzare il flusso del qi.

Nell’uomo il trova espressione nell’attività dinamica di altre due polarità primordiali, opposte ma complementari:

  • 精 – jīng: essenza, vitalità
  • 神 – shen: spirito, mistero, mistico

Jing, Qi, e Shen sono chiamati i tre tesori (san bao 三宝) e corrispondono ad una visione triadica dell’essere umano, rispettivamente corpo, anima e spirito.

I meridiani sono tragitti lungo i quali l’energia e il sangue circolano in tutto il corpo; essi raggiungono quindi ogni sua parte e, benché non visibili, costituiscono una rete di comunicazione importante per il mantenimento di un armonioso equilibrio dell’organismo.

Ogni organo è correlato con tutto il corpo, inoltre intrattiene rapporti preferenziali con un tessuto e un’emozione.

Questo intreccio di relazioni, tra l’altro, sta alla base dei sintomi che accompagnano le patologie a carico dei diversi organi.

Il medico cinese considera tale interdipendenza tra organi e funzioni del corpo, emozioni, situazioni climatiche e stagionali per poter comprendere i meccanismi tramite cui influenzare e incrementare le funzioni vitali.

L’universo è descritto inoltre dalla filosofia cinese secondo le cinque fasi, o movimenti primordiali, dette wu xing (五行, fasi dinamiche impegnate in una trasformazione ciclica, simboli di processi vitali con cui catalogare i vari fenomeni. Ogni elemento è associato ad una fase diversa, ad una stagione, ad un colore, ad un organo, a funzioni del corpo umano, e soprattutto ad un’emozione.

L’uomo è inevitabilmente esposto agli influssi più vari provenienti dalla sua costituzione, dal cielo (climatici), dalla terra (alimentazione), dallo stile di vita e dalle sue emozioni. Questi influssi possono colpire l’equilibrio corporeo e creare un ambiente in cui insorgono le malattie.

Usando una similitudine: se un campo è invaso dall’acqua inevitabilmente cresceranno piante di palude, se è seccato dal sole forzatamente cresceranno dei cactus.

La medicina cinese non ritiene utile strappare le spine ai cactus, cioè agire sul sintomo, preferisce invece trasformare l’ambiente corporeo in modo da renderlo inadatto a far attecchire le malattie.

La malattia è conseguenza di uno squilibrio, di una disarmonia che permette l’aggressione dall’esterno da parte delle energie climatiche, o dall’interno, attraverso condizioni emozionali sbilanciate, eccessi di fatica, fisica o psichica, oppure a causa di una alimentazione inappropriata.

Riconoscere la causa della malattia è indispensabile al fine di individuare e mettere in atto la terapia appropriata, consigliare al paziente cosa fare o non fare per favorire il pieno recupero della salute e prevenire le recidive.

Immagine: la prima fase di una visita, con il medico tasta il polso del paziente,

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