Modelli per le multe in Cina

La motorizzazione di massa in Cina è un fenomeno abbastanza recente. Insieme alla diffusione dei veicoli si è verificato anche un aumento del traffico e – inevitabilmente – delle infrazioni al codice della strada. Una delle più diffuse è la sosta vietata. Se un vigile trova un veicolo che sosta dove non è consentito può compilare, come in Italia, un verbale di contravvenzione con i dati del mezzo, il tipo di infrazione, e altre informazioni. Qua di seguito sono presentati alcuni modelli di multe, tenendo presente che ogni città ne adotta diversi, e che pertanto qualunque rassegna non può che essere molto parziale.

Quella che segue è una multa standard per divieto di sosta, fotografata nel Guangxi. È presente un numero di serie del verbale, la targa del veicolo (occultata elettronicamente nella foto), il colore della targa, il colore della carrozzeria, il tipo di veicolo, data, orario e luogo del rilevamento dell’infrazione, e varie istruzioni per il pagamento. Il foglio ha ha un titolo prestampato, quindi può essere utilizzato esclusivamente per le auto in sosta vietata, diversamente che in Italia, dove l’agente di polizia scrive o indica la tipologia di infrazione commessa.

Guangxi, Gongcheng

Nello screenshot che segue è presente invece uno dei vari modelli di multa in uso a Macao: la particolarità, almeno rispetto ad altre, è il contrasto tra la lingua portoghese e la lingua cinese.

Macao, infrazione

Come in altre situazioni in Cina, l’esistenza di transazioni in denaro attira truffatori sempre più audaci. Anche le multe esistono in versione falsa. Ciò si verifica in particolare nei momenti in cui il formato o il modello dei biglietti di contravvenzione cambia. Per esempio qualche mese fa ne sono entrati in vigore in diverse città cinesi dei nuovi modelli, che tra l’altro prevedono il pagamento anche online, sul sito della polizia.

Un appiglio ai criminali è dato dalla presenza su molte multe autentiche di un codice QR, che solitamente apre sul cellulare il sito della polizia. I malfattori invece hanno voluto sfruttare la corsa alla modernità dei cinesi e l’abitudine all’uso dei codici QR abbinati al pagamento con Weixin per creare dei verbali di contravvenzione falsi. Questo ne è un esempio.

Multa cinese

È presente una contraffazione del timbro della polizia e naturalmente tutta l’impostazione grafica riproduce la struttura delle multe autentiche. Accanto al codice QR viene riportata la frase ormai onnipresente “sao ma” (scannerizza) per avviare la procedura di pagamento; viene sottolineato che un pagamento rapido permette di non avere decurtati punti dalla patente; in altri casi viene promesso anche uno sconto sull’importo, inducendo la vittima a pagare immediatamente, senza neanche accertarsi della veridicità della cosa.

Chiaramente eventuali pagamenti vengono accreditati sul conto dei criminali. Non è difficile farsi ingannare; eppure sono le stesse autorità che avvisano regolarmente di queste truffe.

Un tipo diverso di contraffazione, ma in questo caso in modo scherzoso, è la trovata pubblicitaria di simulare una multa ma in realtà premiare il “posteggio perfetto”, regalando all’automobilista un buono da spendere in un negozio, l’accesso a offerte speciali o piccoli regali. Probabilmente chi pratica queste operazioni spera che il destinatario racconti l’episodio ai conoscenti, promuovendo spontaneamente l’esercizio commerciale o ritornandovi più volte anche in seguito. Eccone un esemplare: in questo caso viene promossa un’attività commerciale indirizzata “alle persone di bella presenza”.Volantino commerciale

Immagine di apertura:  un’auto parcheggiata su un marciapiede di Pechino viene rimossa in modo grossolano ma efficace. Fonte: qua, modificata.