Il significato del concetto di yuánfēn – 缘分

Esistono nella lingua cinese numerosi termini o espressioni la cui traduzione nella maggior parte delle lingue europee si rivela molto difficile, se non addirittura impossibile. Ed è un vero peccato, dal momento che tali termini, il più delle volte appartenenti alla sfera filosofica o relazionale, rappresentano dei veri e propri pilastri concettuali su cui si basa la visione della vita individuale e sociale cinese.

Un esempio efficace di quanto appena detto è costituito dalla parola yuánfēn, 缘分.  Già nel primo carattere yuán (缘), una componente grafica, il radicale a sinistra 纟 significa “seta” e fornisce un primo accenno al suo significato. La seta, infatti, è un tessuto, e quest’ultimo suggerisce, a livello metaforico, l’idea di un intreccio, di una trama.

Yuán 缘 rappresenta, oltretutto, un concetto ricorrente nei testi buddisti, ed è l’origine del nucleo semantico della nozione di yuánfēn缘分, oggi diventata uno strumento attraverso il quale la maggioranza dei cinesi interpreta i rapporti sociali.

Il concetto di yuán è il risultato di un miscuglio tra credenze popolari e concetti buddisti; per questo motivo costituisce una nozione estremamente complessa difficilmente traducibile in un’altra lingua. Nella sua accezione propriamente buddista, questo concetto è legato a quelli di “karma” e “origine dipendente”. Il karma, come è noto, è nel buddhismo una sorta di responsabilità generale per delle azioni individuali compiute sulla terra durante una specifica esistenza; esso si accumula nel corso di innumerevoli vite. In base a tale visione, ad ogni azione compiuta segue un risultato. L’origine dipendente, invece, fa riferimento a un intreccio di innumerevoli cause, un universo di casualità che determina ogni singolo evento nella vita dell’uomo. Questi due concetti esprimono un’idea di causalità che fa riferimento al risultato, o meglio, alle conseguenze delle azioni umane nel corso di diverse vite, idea per questo motivo del tutto distante dalla concezione occidentale di causa, riferita a una dimensione soprannaturale.

In questo contesto va interpretato il concetto di yuán 缘, traducibile appunto anche come “causa”, “ragione”: esso sta ad indicare al tempo stesso una causa primaria, cioè il risultato del karma degli individui, che li porta a fare determinati incontri nella vita, e una causa secondaria, ovvero l’occasione, il pretesto, la coincidenza che porta gli individui a incontrarsi e a intessere relazioni[1].  Ed ecco che l’ideogramma yuán 缘 (come del resto ogni altro ideogramma cinese) narra una storia, un pensiero, una tradizione: la radice 纟(seta) indica l’origine dello yuán 缘 che lega gli individui in quell’intreccio di cause che determinano la loro stessa vita, mentre descrive lo stesso come un intreccio, una trama invisibile delle relazioni umane, un tessuto misterioso che connette il mondo.

Un’espressione cinese molto ricorrente è suí yuán 随缘, appunto “segui lo yuan”, ovvero “segui l’affinità predestinata”, “affidati al destino relazionale”, quel destino determinato dall’insieme di molteplici cause che per il pensiero buddista determinano la vita umana. L’attitudine a seguire lo yuán è considerata, nel pensiero comune cinese, molto favorevole per il raggiungimento della felicità in quanto si concilia con il flusso naturale degli eventi.

Digitando sul motore di ricerca la voce yuánfēn 缘分, su diversi siti cinesi si possono leggere le seguenti parole: “secondo i testi buddisti, il processo che va dall’incontro di due persone al momento in cui si conoscono meglio rappresenta una sorta di “yuánfēn” 缘分; non importa di che genere di persone si tratti, è sufficiente che vi sia yuán 缘, anche se si frappongono tra loro migliaia di montagne e di distese d’acqua a separarle, anche nel cuore dell’oscurità, in una speciale circostanza è  possibile che si finisca per incontrarsi”; “se vi è yuán 缘 anche una grande distanza si riduce e si finisce per imbattersi l’uno nell’altro; ovviamente oltre al fato felice che unisce due amanti, anche il processo che va dall’incontro tra due potenziali amici al momento in cui approfondiscono la conoscenza rappresenta una sorta di yuánfēn”.

Yuánfēn 缘分 potrebbe quindi essere definito come una potenzialità relazionale tradotta in atto, un filo invisibile che collega le persone all’interno di diversi contesti sociali. Tuttavia tale potenzialità non è interpretabile nei termini occidentali di una fatalità prestabilita, che determina in modo ineluttabile e definito una volta per tutte, in una dimensione al di fuori del tempo e dello spazio, le vicende umane. Yuánfēn  缘分 è semplicemente un potenziale, una forza connettivale tra due persone che incontra l’occasione di realizzarsi concretamente. Quando tra due persone vi è yuánfēn significa che tra di loro è presente una connessione potenziale, ma che vi è stata anche l’occasione, la coincidenza, la causa secondaria che le ha messe in contatto e ha dato origine al loro rapporto di amore, di amicizia o di lavoro.

[1] Chang, H.-C., & Holt, G. R. (1991). The concept of yuan and Chinese interpersonal relationships. In S. Ting-Toomey & F. Korzenny (Eds.), International and intercultural communication annual, Vol. 15. Cross-cultural interpersonal communication (pp. 28-57).

Immagine: una calligrafia sullo yuanfen. Fonte: qua, modificata.