Come resistere alle demolizioni

Le requisizioni delle terre e le demolizioni forzate delle case sono uno dei temi dell’attualità cinese più fortemente sentiti dalla popolazione. L’esigenza di modernizzare e utilizzare il suolo spinge le amministrazioni a espropriare le case di più vecchia costruzione pagando indennizzi spesso non adeguati; gli abitanti lamentano di essere contretti a trasferirsi in case, per quanto più moderne, di minor valore, o in zone lontane da quelle originarie, separandosi dal tessuto sociale nel quale erano inseriti.

Il continuo ciclo di demolizione e costruzione è alla base stessa della crescita economica cinese e dell’imponente processo di inurbamento, ma anche una delle cause di maggiore tensione sociale. Buona parte delle proteste individuali e di massa in Cina ha origine dallo scontro tra residenti e autorità locali o gli imprenditori edili, che spesso impiegano la violenza per cacciare gli abitanti dalle loro case.

Solo recentemente si sta iniziando un processo di riconsiderazione. dell’impatto sociale di questa politica. L’argomento comunque non è di univoca interpretazione, e si inquadra nel dibattito sulla valutazione del modello socio-economico cinese in generale.

In questo contesto, le storie di chi riesce e resistere agli attacchi degli speculatori assumono tratti da leggenda, come nel caso della casa-chiodo di Chongqing, e raccolgono la solidarietà della gente comune. Le modalità di resistenza sono diverse, e vanno dalla semplice protesta alle autorità fino ai suicidi. In questo articolo viene raccontata la reazione di una famiglia che ha sgominato gli esecutori dello sfratto a colpi di kung fu. Segue un estratto dell’articolo.

In un villaggio vicino alla città di Bazhou (Hebei) si è verificato uno scontro tra i membri della famiglia Shen e alcuni individui incaricati di sfrattarli. Solo che il signor Shen, così come la moglie e il figlio, hanno praticato per molti anni arti marziali, e sono riusciti a stendere facilmente sette avversari, ferendone uno. Le foto di questi, malconci e inermi, sono su molti siti.

Secondo le informazioni raccolte, la lite è seguita all’intrusione illegale degli operai nella proprietà degli Shen. Dopo si è diffusa che la notizia del combattimento, alla porta della famiglia Shen era stato appeso un cartello pubblicitario di una scuola di arti marziali e autodifesa, il cui telefono però risulta spento.

Da fonti della polizia, il fatto è avvenuto il 29 ottobre scorso. L’abitazione dei signori Shen si trova in un’area destinata a piani di sviluppo, e degli uomini erano per stati inviati per convincerli a lasciare l’appartamento. Durante i negoziati però era scoppiata una lite, che aveva portato gli Shen a colpire con bastoni prima tre degli emissari e poi altri quattro. La situazione è complicata dal fatto che nella zona la maggior parte delle costruzioni della zona è già stata demolita.

La polizia ha raccolto le testimonianze delle due parti in conflitto e ha eseguito delle perizie, ma non essendo al momento presenti dei testimoni neutrali deve stabilire lo svolgimento dei fatti. In ogni caso, la polizia sollecita i cittadini a risolvere le controversie secondo le modalità previste dalla legge. Quanto al signor Shen, è famoso nella zona per la sua bravura nel kung fu, specialità per la quale ha vinto diversi premi ed è entrato nel Guinness dei primati.