Sbagliare chengyu

Nello studio della lingua e cultura cinese i chengyu occupano un posto rilevante: sono brevi frasi di tipo proverbiale, idiomatiche, composte per lo più da quattro o sei caratteri. Spesso la loro origine risale a episodi storici o leggendari che si ritrovano in testi di molti secoli fa. L’impiego dei chengyu arricchisce il significato di quanto si dice o scrive, e permette di dare forza ai propri argomenti legandoli a conoscenze condivise.

Naturalmente occorre scegliere il chengyu giusto rispetto alla situazione; solo che, vista la loro estrema concisione e il linguaggio arcaico, spesso il significato letterale è poco trasparente, e questo può indurre i parlanti a sbagliarsi. Inoltre, per le caratteristiche peculiari della lingua cinese, alcuni chengyu sono tramandati con i caratteri sbagliati, aggiungendo confusione.

Naturalmente esiste anche un chengyu che allude alla comprensione intuitiva ma errata di un testo (望文生义, wàng wén shēng yì), e un altro che sottolinea l’eccessiva attenzione agli errori linguistici 咬文嚼字 (yǎowén jiáozì), letteralmente “mordere il testo e masticare i caratteri”.

Ecco alcuni esempi di chengyu, alcuni molto comuni, scelti tra quelli il cui uso è spesso errato.

  • 三人成虎 (sān rén chéng hǔ) – “Tre uomini fanno una tigre”. In una città non ci sono tigri, eppure bastano tre sole persone che diffondono la falsa informazione della presenza di tigri, che il resto delle persone ci creda. Significato originale: le menzogne attecchiscono facilmente. Uso scorretto: “l’unione fa la forza”.
  • 美轮美奂 (měi lún měi huàn) – Uso corretto: un edificio imponente e maestoso; descrive anche la bellezza di sculture ed opere d’arte. Uso scorretto: complimenti per la bellezza di singoli oggetti.
  • 炙手可热 (zhì shǒu kě rè) – “Appena si avvicina la mano, ci si scotta subito”. È usato con una connotazione negativa per descrivere le persone arroganti e offensive. Uso scorretto: l’ammirazione per oggetti reputati di alto valore.
  • 侃侃而谈 (kǎn kǎn ér tán) – “Parlare con calma e franchezza”. Uso scorretto: chiacchierare senza fermarsi. Viene confuso con altri dall’andamento molto simile, come 娓娓而谈 oppure 夸夸其谈.
  • 首当其冲 (shǒu dāng qí chōng) – “Viene colpito il capo”. Indica la prima persona che viene colpita o subisce una calamità. Un uso scorretto indica che la prima azione da compiere è ricevere un incarico, oppure “per prima cosa bisogna compiere un certo atto”.
  • 鼎力相助 (dǐng lì xiāng zhù) – Fa riferimento agli antichi vasi ding (鼎), simboli di potere ed autorità. Questo chengyu è utilizzato come formula di cortesia per richiedere l’aiuto o intercessione di qualcuno, o per esprimere ringraziamento. Uso scorretto: rimarcare l’aiuto prestato in prima persona.
  • 首鼠两端 (shǒu shǔ liǎng duān) – “Topo che prende due direzioni”. Esitare e non prendere una decisione. Uso scorretto: non corrispondenza, in un’azione, tra ciò che precede e ciò che segue.
  • 蓬荜生辉 (péng bì shēng huī) – “Una umile dimora rischiarata da grande luce”. Si usa per ringraziare qualcuno per una visita dal valore tale da nobilitare la propria dimora. Uso scorretto: fare dei complimenti personali.
  • 蹉跎岁月 (cuō tuó suì yuè) – Il tempo scorre invano, senza permettere la realizzazione di alcunché. Uso scorretto: gli anni passano tra le difficoltà.
  • 望其项背 (wàng qí xiàng bèi) – “Scorgere la sua schiena”, indica la possibilità di farcela, di superare un ostacolo, di riuscire a compiere un’azione. Uso scorretto: riuscire soltanto a inseguire la realizzazione, senza però compierla.
  • 抛砖引玉 (pāo zhuān yǐn yù) – “Gettare un mattone per suscitare la creazione di giada”. Si usa per rimarcare la modestia di una propria proposta, fatta con l’auspicio di stimolare idee più significative e brillani. Uso scorretto: quando si commenta l’intervento dell’interlocutore; il commento è considerato scortese.
  • 不知所云 (bù zhī suǒ yún) – “Non sapere cosa dice”. Si usa per criticare chi parla, osservando che il suo discorso è confuso o povero di significato. Uso scorretto: dichiarare che non si sta capendo un discorso.
  • 文不加点 (wén bù jiā diǎn) – “Non aggiungere punti al testo” – Scrivere di getto un testo già perfetto che non richiede correzioni. Si usa per manifestare apprezzamento per la facilità di scrittura. Uso scorretto: non aggiungere la punteggiatura e non provvedere alle correzioni, lasciando il testo poco comprensibile.
  • 良莠不齐 (liáng yǒu bù qí) – “Il buono e il cattivo insieme”. Si usa per commentare la coesistenza di qualità morali positive e negative. Uso scorretto: valutazioni di qualità generale, oppure di risultati scolastici.
  • 七月流火 (qī yuè liú huǒ) – “Il fuoco che passa a luglio”. L’origine dell’espressione è lo Shijing, la più antica raccolta poetica cinese, e si riferisce al movimento verso occidente di Marte nel cielo di luglio, che prelude a giorni progressivamente meno afosi. Uso scorretto: il riferimento – opposto – all’arrivo di settimane di clima sempre più torrido. L’errore è favorito dal carattere 火 (fuoco), abbreviazione di 火星 (Marte).
  • 无可厚非 (wú kě hòu fēi) – “Non troppo critico”. Non è il caso di insistere nel criticare qualcuno o qualcosa nonostante le mancanze, ed è più giusto perdonare. Uso scorretto: confonderlo con il quasi identico 无可非议, che però vuol dire “impeccabile”.
  • 不胫而走 (bù jìng ér zǒu) – “Camminare senza avere le gambe”. Le notizie si diffondono rapidamente; certi oggetti diventano di uso comune in breve tempo. Uso scorretto: la confusione con un altro chengyu molto simile, 不翼而飞 (volare senza avere le ali), che però si riferisce per lo più alla improvvisa uscita di scena di qualcuno.
  • 目无全牛 (mù wú quán niú) – “Non vedere la mucca per intero, ma aver presente la sua struttura costitutiva”. Indica una conoscenza di alto livello, o il possesso di capacità tecniche elevate. Deriva dalla storia di un macellaio la cui tecnica migliorava quanto più considerava i tagli rilevanti e meno la totalità dell’animale. Uso scorretto: mancare di una visione d’insieme.
  • 汗牛充栋 (hàn niú chōng dòng) – “I buoi sudano e la casa si riempie” (di libri). Descrive l’immagine di un carro di buoi carico di così tanti libri da sfiancare i buoi nel trainarlo. Indica grande conoscenza o erudizione. Uso scorretto: quando si riferisce all’abbondanza di altri oggetti.
  • 如履薄冰 (rú lǚ bó bīng) – “Come camminare sul ghiaccio sottile”. Procedere con grande prudenza e cura. Uso scorretto: suggerire il pericolo di una situazione.
  • 如坐春风 (rú zuò chūn fēng) – “Come sedersi nel vento di primavera”. Ricevere l’influenza positiva di buoni maestri. Uso scorretto: applicarlo ad ambienti naturali.
  • 走马观花 (zǒu mǎ guān huā) – “Guardare i fiori andando a cavallo”. Originariamente indicava uno stato d’animo lieto e descriveva una situazione in cui tutto andava in modo positivo. Attualmente invece descrive il considerare una situazione in modo grossolano (con riferimento al processo). Uso scorretto: ricevere un’impressione superficiale (con riferimento al risultato).
  • 五风十雨 (wǔ fēng shí yǔ) – “In cinque giorni ha soffiato il vento una volta sola, in dieci giorni ha piovuto una volta sola”. Indica il tempo favorevole. Uso scorretto: ribaltando la situazione, “cinque giorni di vento, dieci giorni di pioggia”, tempo inclemente.
  • 万人空巷 (wàn rén kōng xiàng) – “Diecimila persone e la stradina vuota”. Persone che sciamano dappertutto e si radunano in un altro posto per vedere qualcosa di interessante o di solenne (lasciando il luogo di partenza vuoto). Uso scorretto: commentare la situazione in cui ci sono poche persone per strada.

Immagine: la mucca stanca del chengyu 汗牛充栋. Fonte: qua, modificata.