[Guest post] La Terra di mezzo e il Bel paese, insieme

Nel contesto di un mondo sempre più globalizzato Cina e italia si incontrano per studiare e lavorare assieme. Fare affari con la Cina, come è ovvio pensare, sarebbe cosa dura senza l’aiuto di traduttori esperti che sempre di più scelgono di lavorare da liberi professionisti freelance sul web.

Oggi che la disputa sull´invenzione degli spaghetti è stata risolta e noi italiani abbiamo finalmente riconosciuto e accettato il primato di Pechino, dopo la scoperta archeologica di un piatto di pasta di 4000 anni, l’incontro tra la cultura cinese e quella italiana è sempre più all’ordine del giorno. Due culture lontanissime, praticamente e teoricamente parlando: due paesi fisicamente distanti una decina di migliaia di chilometri l’uno dall’altro e culturalmente separati da millenni di storia dal corso assai diverso, l’Italia e la Cina si incontrano oggi e intrecciano relazioni dai legami sempre più profondi.

Il ghiaccio l’abbiamo rotto come piace a noi italiani, con la buona cucina, quando furono aperti i primi ristoranti cinesi nelle città italiane, ma poi siamo andati più a fondo, e oggi in molte università italiane, soprattutto grazie al progetto Marco Polo, la Cina giovane incontra l’Italia giovane. Nelle università l’integrazione non è proprio spontanea e senza spine: si tratta pur sempre di due popoli molto diversi. Eppure quando riesce, non può che arricchire e beneficiare i giovani che decidono di confrontarsi, scambiare opinioni e sorridere assieme delle differenze culturali.

Certo, l’integrazione tra la cultura cinese e quella italiana non può che riguardare anche le imprese italiane che, come quelle di tutto il resto del mondo, hanno ormai compreso l’importanza che ha oggi instaurare relazioni d’affari con la Cina. La Terra di mezzo, con la sua civiltà dalle radici antichissime, fatta di filosofi e scienziati, i cui nomi vengono ancora nominati e ricordati con il massimo rispetto, e che da qualche decennio cresce con un tasso di crescita del Pil del 10 % annuo, vanta l’appellativo di “fabbrica del mondo”. Come si diceva in un altro post, oggi la Cina punta ancora più in alto, punta a diventare il “pensatoio del mondo”, o perchè no, punta a tornare ad essere il pensatoio del mondo, giacchè di certo lo è già stata quando, per citare il più famoso di tutti, Confucio rifletteva sul più profondo significato dell’onestà, dell’etica e della giustizia.

Tornando alle nostre imprese italiane e al loro protendersi verso la Cina per instaurare relazioni d’affari, certo molto spesso è necessario servirsi dell’aiuto di qualcuno che parli il cinese ma non solo! Nell’approcciare una cultura diversa è sempre buona norma tenere a mente le differenze culturali, soprattutto se è una cultura così lontana da quella di partenza. È per questo che è fondamentale servirsi dei servizi di traduttori professionisti, mediatori tra le due culture, forti di anni di esperienza, che oggi sempre di più decidono di lavorare online da liberi professionisti.

Molte cose sono cambiate e molte altre ancora cambieranno in questo modo globalizzato, senza più barriere nè confini. Nel frattempo tra cinesi e italiani, finito di discutere su chi abbia inventato gli spaghetti, meglio farsi una spaghettata assieme!

Giovanna Avino
web writer freelance della piattaforma di lavoro online twago