Sbadato e Dispettoso

Il cartone animato “Sbadato e Dispettoso” (“没头脑和不高兴”), del 1962, è un classico dell’animazione cinese realizzato dallo Shanghai Animation Film Studio. La storia, della durata di una ventina di minuti, racconta di due bambini di età scolastica, Sbadato e Dispettoso. Sbadato è appunto estremamente distratto e dimentica sempre tutto; Dispettoso (letteralmente “scontento”) invece ha un carattere oppositivo, e si diverte a contrariare il prossimo.

Una voce di adulto, fuori campo, ammonisce i bambini, chiedendo cosa sarà di loro da grandi se non correggono i loro difetti, ma i due non sembrano preoccuparsene. Allora la voce propone a Dispettoso di diventare adulto, per vedere direttamente cosa gli potrebbe succedere. Dispettoso accetta, ma chiede di essere trasformato insieme all’amico Sbadato. Una volta diventati grandi, Dispettoso annuncia che sarà un attore, mentre Sbadato un architetto.

A questo punto la storia si concentra su Sbadato, il quale,  entusiasta del suo lavoro, progetta un palazzo per la “casa del fanciullo”, un tipo di centro ricreativo, alto 999 piani (invece dei mille preventivati). Il grattacielo viene realizzato, e per l’inaugurazione è previsto uno spettacolo teatrale che si svolgerà in un grande salone sulla sommità. Ma arrivare non sarà facile: Sbadato ha infatti dimenticato di progettare gli ascensori, e per arrivare in cime bisogna salire a piedi in un’estenuante marcia di 15 giorni, caricati pertanto da pesanti bagagli e abbondanti provviste alimentari.

Aiutato da alcuni bambini e alquanto scoraggiato, Sbadato finalmente arriva alla sala dello spettacolo: viene rappresentato un episodio classico della letteratura cinese, l’eroe Wu Song che sconfigge la tigre. La tigre è impersonata da Dispettoso, finalmente diventato attore, ma come al solito assai contrariato: dapprima rifiuta di andare in scena vestito da tigre (preferiva il ruolo di Wu Song), infine, costretto a recitare, non accetta di essere sconfitto e ucciso, come prevederebbe la scena, e finisce per attaccare lo stesso Wu Song.

Sbadato guarda perplesso lo spettacolo, ma si ritrova a essere aggredito dallo stesso Dispettoso, ormai fuori controllo, che non riconoscendolo lo insegue giù per le scale del palazzo. I due finiscono per rovinare a terra doloranti e sconfitti: hanno constatato quanto essere adulti richieda attenzione e capacità di collaborare; finalmente allora accettano di correggere i loro difetti chiedendo di tornare ad essere dei bambini.

L’autore della storia alla base del breve film è Ren Rongrong, un traduttore di libri stranieri; specialista di inglese e russo, amava particolarmente le opere per l’infanzia. Negli anni ’50 e ’60 in Cina la pubblicazione di opere originali era assai scarsa, in quanto venivano prodotti quasi solo titoli rivoluzionari, o appunto titoli stranieri tradotti. Il “Quotidiano del Popolo” stesso aveva invocato una maggior produzione di libri per l’infanzia, e diversi scrittori avevano seguito l’indicazione.

Ren Rongrong in quel periodo si recava spesso alle “Case del fanciullo”, a raccontare storie ai bambini, e così nacque l’idea per la sua opera principale. La storia fu inizialmente improvvisata ai bambini che la apprezzarono immediatamente, ma poi – su richiesta del suo editore – fu trascritta (in un bar, in meno di mezz’ora, racconta l’autore) e pubblicata. Il successo fu immediato e duraturo.

La versione cinematografica è invece il risultato di un lavoro collettivo della classe dell’Accademia cinematografica di Shanghai, i cui studenti hanno disegnato le varie scene come tesi di specializzazione. Per la regia, la colonna sonora e il doppiaggio sono stati chiamati gli artisti più noti del momento. Le figure sono stilizzate, le scene ancora più essenziali, e il colore è uniforme e senza profondità, la calligrafia grezza, in base a scelte stilistiche oggi del tutto superate, ma coerenti con la sensibilità e le aspettative del pubblico cinese degli anni ’60, che infatti accolse da subito il cartone animato come un capolavoro nel suo genere.

Il cartone animato è online su vari siti, per esempio qua.

Immagine: due scene del film. Fonte: qua.