Nuove regole sui pasti di lavoro dei funzionari a Wenzhou

La città di Wenzhou ha iniziato a prendere dei provvedimenti contro l’eccesso di spesa pubblica per i pranzi e le cene di lavoro dei dipendenti pubblici. I dipendenti pubblici, infatti, hanno fino ad ora usufruito di una eccessivo margine di spesa, nel quale vengono incluse voci ben poco attinenti con l’attività di servizio. Per dare una misura del livello di abuso al quale sono abituati molti funzionari basta leggere le disposizioni del nuovo regolamento.

Quello che segue è la libera traduzione e adattamento da un articolo apparso su Sina qualche giorno fa.

Lo scorso maggio il comune e la commissione cittadina di Wenzhou hanno pubblicato un “Avviso per rinforzare la riforma sulle modalità di gestione dei ricevimenti pubblici”. Alcuni giorni fa, sulla base di questo documento, l’ufficio per il controllo disciplinare di Wenzhou ha chiarito alcuni punti principali.

Prima di tutto, il nuovo sistema prevede margini di spesa molto più bassi che in passato,  stabilisce la soglia di 60 yuan a persona (un pasto da “due piatti di carne e uno di verdura” in un ristorante di fascia medio-bassa), e introduce un sistema di carte di credito dell’ufficio di competenza, che obbligano quindi a tracciare tutte le spese. Altre regole riguardano il divieto di invitarsi a vicenda – a qualsiasi titolo – tra dipendenti pubblici concittadini, né sarà più possibile invitare con soldi pubblici i dipendenti di uffici di grado superiore.

Le indicazioni dell’Avviso sono abbastanza dettagliate, e si applicano a ogni unità di lavoro dell’intera città, comprese le imprese statali, le unità sindacali, i gruppi giovanili comunisti e la lega femminile, che usufruiscono di questo genere di benefit. Il personale degli organi citati, in caso di attività di servizio che si svolgono all’interno della città, dovranno servirsi di ristoranti all’interno della cerchia cittadina, e – come ribadito – non superare la soglia di 60 yuan ciascuno. Le unità di lavoro dotate di mensa dovranno utilizzare questa per i pasti in orario di lavoro, mentre le unità di lavoro sprovviste di mensa dovranno cercare ristoranti abilitati all’uso della carta di credito, purché di categoria “senza stelle”.

Non sarà più possibile invitare persone estranee all’attività di lavoro o alla controparte,  ogni pasto dovrà essere pagato e conteggiato separatamente, e dovrà essere conservata una ricevuta. Tutta la documentazione relativa alle spese effettuate compresa dei nominativi di chi ha effettuato i pasti, dovrà essere poi dichiarata mensilmente e pubblicata sull’intranet dell’ufficio, infine dovrà ricevere una approvazione dal comitato di disciplina e dall’amministrazione finanziaria, per essere infine trasmesso alla commissione di vigilanza cittadina.

La somma per i pasti non dovrà essere utilizzata o stornata per nessun altro tipo di spesa, e naturalmente il massimale non può essere modificato dal singolo dipendente. Un’altra regola vieta comunque alcuni cibi particolarmente costosi o considerati pregiati, come i famosi “cetrioli di mare” o le pinne di squalo, e gli alcolici come il “Maotai” o lo champagne. Gli alcolici in genere sono comunque vietati durante i pranzi, a meno che non si tratti di occasioni particolari come le feste nazionali, o il ricevimento di ospiti stranieri o di investitori.

Nella città di Yueqing, inoltre, sarà stilata una lista di ristoranti “politically correct”, cioè abilitati a ricevere personale pubblico qualora questo si dovesse trovare fuori città per motivi di servizio; in ogni caso, anche queste strutture non potranno avere “stelle”, e non si potrà richiedere la consegna a domicilio.

Come prevedibile, tutti i funzionari intervistati mostrano di accogliere le nuove disposizioni in modo positivo, dicendosi ottimisti sull’efficacia nella lotta agli sprechi. Adesso però è iniziata la ricerca di eccezioni e scappatoie