Prezzi delle autostrade

Le autostrade cinesi sono state costruite negli ultimi trent’anni, e continuano a estendersi. Anche i pedaggi autostradali sono quindi una realtà relativamente nuova, perché in passato le spese relative alle strade venivano coperte da una tassa analoga al bollo di circolazione da pagare periodicamente.

Con l’inizio delle riforme economiche, le autostrade cominciarono a essere costruite e finanziate dal governo centrale che concedeva prestiti appositi, da ripagare con i proventi dei pedaggi. Il loro costo e la loro durata, inizialmente fissata a termine, però stanno aumentando progressivamente.

Il sistema di pagamento autostradale, in vigore da trent’anni, è in fase di evoluzione: i ritmi di costruzione sono stati molto serrati, ma altrettanto si può dire delle controversie e degli episodi di cattiva gestione. In molti, pur consapevoli che i pedaggi sono serviti a costuire ed estendere la rete stradale, hanno rilevato i numerosi episodi di malversazione, tali da rendere necessaria una riforma.

Il ministero dei trasporti ha emesso lo scorso luglio un regolamento nel quale, tra l’altro, vengono rimossi i limiti di tempo relativi alla riscossione dei pedaggi. Ciò significa che le autostrade diventeranno a pagamento a tempo indeterminato: questa misura, si chiede un articolo pubblicato su Sina.com, renderà le autostrade un bancomat permanente? Altri dubbi, condivisi dagli automobilisti, riguardano le aspettative di una gestione più trasparente, che riduca i costi e migliori il servizio.

Il punto più delicato della circolare ministeriale è quella del riassetto dei termini temporali della riscossione. Il sitema attuale di restituzione dei prestiti per la costruzione delle autostrade è stato per lo più pensato per non superare i 30 anni, tranne nei casi di investimenti su larga scala. La riforma considera appunto questi casi, nei quali la restituzione dei debito era prima vincolata a un termine temporale.

La decisione è stata presa considerando soprattutto il rischio del debito e la sicurezza finanziaria: con il crescere degli investimenti i tempi di restituzione fissati in origine hanno cominciato a rivelarsi troppo brevi, esponendo la gestione delle autostrade a cospicue perdite. La norma attuale allunga i tempi e flessibilizza i margini per la restituzione, riducendo così il rischio di un debito con le autorità centrali.

Allo stesso tempo, riconosce il vicedirettore dell DIpartimento delle strade del Ministero dei Trasporti, Wang Tai, dto che le entrate non sono mai sufficienti, è inevitabile ma anche ragionevole utilizzare i pedaggi per la manutenzione delle strade esistenti e lo sviluppo di quelle nuove, come del resto succede in molti Paesi occidentali.

Sarebbe invece infondato il timore di aumenti indiscriminati delle tariffe allo scopo di arricchire i gestori, in quanto attualmente la maggior parte delle autostrade opera in condizioni di grave perdita: i gestori non riescono a restituire il debito e non possono certo permettersi di accantonare altre somme. I consumatori però rimangono perplessi: dato che sia l’acquisto dell’automobile che del carburante sono già gravati da imposte, perché imporrne di ulteriori, sempre in ambito stradale?

Il prof. Wang Wei della Scuola Nazionale per l’Amministrazione spiega quindi che le accise sui carburanti non vengono impiegate se non in minima parte per la manutenzione stradale, in quanto sono utilizzate principalmente per la manutenzione e gestione dei canali navigabili, nei trasporti e nella protezione ambientale, oltre a costituire parte dei sussidi per i carburanti agricoli e per la pesca.

Oltretutto, a fronte dei costi di gestione, abbassare o eliminare i pedaggi, o addirittura finanziare i cantieri con le imposte ordinarie, costringerebbe ad aumentare la pressione fiscale sul carburante in modo insostenibile; inoltre, sostiene Wang Wei, sarebbe ingiusto obbligare l’intera popolazione alla manutenzione di un bene finora utilizzato da relativamente poche persone.

I consumatori sono preoccupati anche dalla crescita del traffico, in particolare nei giorni festivi, quando ai caselli si formano code lunghe anche diversi chilometri. A questo proposito le nuove regole prescrivono la costruzione di caselli che favoriscano il deflusso delle automobili anche grazie a funzioni automatiche del tipo Telepass.

Immagine: un casello d’ingresso dell’autostrada Shanghai-Kunming in occasione della Festa Nazionale nel 2012. Per ridurre le code era stato temporaneamente sospeso il pagamento del pedaggio, accrescendo ulteriormente il traffico. Fonte.