Numeri e superstizione 数字和迷信

I numeri, per loro essenza, sono moralmente neutri e senza proprietà specifiche, ma nella sostanza, in ogni società o civiltà conosciuta viene ad essi associato un valore fortunato o sfortunato, caricandoli di una simbologia che va decisamente al di là di quello che i numeri stessi rappresentano.

Tra credenze e tradizioni popolari esistono un’infinità di leggende e miti che narrano di buona sorte o malaugurio inscindibilmente legati a delle semplici cifre matematiche. A scanso di equivoci, a seconda del paese in cui ci si trova, è bene notare che il significato e l’accezione che i numeri incarnano sono profondamente diversi, e questo è garanzia del fatto che ci stiamo muovendo nel campo della superstizione e non in quello degli algoritmi di un modello scientifico controllato in laboratorio.

Tra le tante possibilità di confronto tra numeri associati ad eventi infausti, in Italia e Cina i due casi più significativi sono rispettivamente il 17 e il 4.

17

Questo numero in Italia è rinomato per esser funesto, soprattutto se associato ad un giorno specifico della settimana (il venerdì). Le origini della cosiddetta iella risalgono ai tempi antichi e provengono da storie diverse. All’interno della tradizione cristiano-cattolica, leggendo la Bibbia (Genesi 7,8-16), si può rilevare che il 17 fu il giorno iniziale del diluvio universale «Nell’anno seicentesimo della vita di Noè, nel secondo mese, il diciassette del mese, proprio in quello stesso giorno, eruppero tutte le sorgenti del grande abisso e le cateratte del cielo si aprirono»; di conseguenza, tal giorno non è stato tramandato di certo come tra i più lieti che si ricordi.

Se risaliamo invece ai tempi dell’impero romano, troviamo un’interpretazione legata alla scrittura del 17 in cifre romane. XVII è anagramma della parola latina VIXI, letteralmente “sono vissuto”, scritta comunemente incisa sulle tombe degli antichi romani, e per questo motivo il numero è rimasto allacciato all’ambito della morte e di traslato a quella della disgrazia e della cattiva sorte.

Per quanto riguarda il giorno della settimana, il venerdì, per il cattolicesimo, è il giorno della morte di Gesù, e per questo è tristemente celebrato; mentre dalla tradizione popolare, esso è considerato giorno non troppo indicato per la realizzazione di qualsivoglia attività come ben ricordato dal motto “Né di Venere né di Marte, non si sposa non si parte, né si dà principio all’arte”.

Ecco spiegato come l’abbinamento del numero 17 alla giornata del venerdì diventa accoppiata micidiale per gli appassionati di scaramanzia.

4

In Cina e nei paesi asiatici limitrofi, questo numero è considerato alla stregua del tanto temuto 17 in terra italica. L’avversa fama di questa cifra non ha radici nella tradizione letteraria, ma bensì ha radici di natura strettamente linguistica, riguardanti in particolare la fonetica. Il carattere 四 (4) e il carattere 死 (morte) hanno in comune la sillaba base ovvero si, unica distinzione è l’intonazione che viene accompagnata alla pronuncia della parola (IV tono per 四, III tono per 死). Il suono dei due vocaboli è decisamente simile, ed è questa la ragione principale per cui il 4 non è di certo sentito come portatore di buon auspicio.

E che di questa correlazione i cinesi siano ben convinti, ce ne sono esempi concreti in ogni aspetto della vita quotidiana:  nella scelta di numeri di telefono, di targhe di automobili, di date di matrimoni e colloqui di lavoro, si evita accuratamente l’opzione  numero 4, presagio di probabili infausti accadimenti. Ma neppure le autorità e le multinazionali sono immuni dal credere al potere della superstizione, una dimostrazione sotto gli occhi di tutti è la frequente mancanza del quarto piano in ospedali ed uffici, il seguire del 5 al 3 nelle numerazioni di camere d’albergo e vie cittadine: il timore di incappare nel temutissimo numero 4 è pervasiva e quasi buffa agli occhi di chi non sa quanto in terra mandarina si prenda sul serio la faccenda del sortilegio magico insito nei numeri.

A ragion veduta, la matematica pare quasi una pratica divinatoria, dove l’elemento della logica e della razionalità viene per un attimo messo all’angolo per lasciare spazio a retaggi mitologici con una forza di persuasione travolgente, da rasentare quasi l’inverosimile.  Basti pensare che per fare affari con il dragone cinese, pragmatico e realista di natura, bisogna tenere a mente che nessun dettaglio di un accordo commerciale, sociale e non solo, abbia, per qualsiasi aspetto, a che spartire con il numero 4, pena la sua irrazionale, quanto prevedibile fine in un buco nell’acqua.

荣晶玲

Immagine: alcuni numeri, se letti in cinese suonano foneticamente simili a intere frasi d’amore.
Fonte: qua, modificata, attribuibile a dfic.cn.