Lo stato di Internet in Cina

Le prime fasi della storia di internet in Cina risalgono alla fine degli anni ’80: la vera fondazione di internet è avvenuta con la creazione del Chinese Academic Network, nel 1986. La prima email è stata spedita nel 1987, un breve messaggio di saluto (in inglese: “Across the Great Wall we can reach every corner in the world.”) indirizzato all’Università di Karlsruhe in Germania, operazione resa possibile anche grazie alla rete a pacchetto italiana ITAPAC installata a Pechino. La richiesta di iscrizione per il dominio di primo livello .cn avvenne nel 1990, e date le limitate capacità tecniche dell’epoca, i DNS dovettero essere ospitati dall’università di Karlsruhe.

Lo sviluppo di internet ha proceduto in modo inizialmente molto esitante, per poi fiorire (pur con tutti i suoi limiti) negli ultimi anni. La rete Internet in Cina è infatti sottoposta ad un rigido e pervasivo controllo da parte delle autorità; è bloccato l’accesso a numerosi siti esteri, e quelli nazionali sono soggetti a severe limitazioni, tuttavia ciò non impedisce una generale espansione di servizi sia online che offline.

IL CNNIC, China Internet Network Information Center, pubblica ogni anno un documento di riepilogo della situazione cinese riguardo all’uso di internet e dei servizi che più o meno direttamente ne fanno uso. La relazione n. 41 del 2018 pubblicata lo scorso 31 gennaio e riassunta dallo stesso CNNIC, descrive una situazione in espansione: il numero di internauti è salito a 772 milioni, con un aumento rispetto al 2016 del 5,6%. La penetrazione è quindi del 55,8%, di circa 4 punti percentuali al di sopra della media mondiale, ferma al 51,7%, e soprattutto ben più alta della media asiatica, il 46,7%.

La crescita mantiene un tasso costante negli ultimi anni, spinta anche dalla capacità di innovazione del settore, dall’incremento della velocità di connessione e dalla maggiore presenza di servizi al cittadino oltre che al consumatore. La diffusione di internet ha ricadute positive anche sulle fasce di popolazione più svantaggiate, che possono accedere a informazioni e servizi molto più facilmente che in passato.

La quantità ma anche la qualità delle risorse online, in particolare quelle di base, aumenta con il passare del tempo: al 31 dicembre 2017 il numero totale di siti localizzati in cina è di 5,3 milioni, mentre i siti con estensione .cn sono 3,2 milioni. Le pagine totali sono circa 260 miliardi.

La larghezza di banda in uscita ha registrato una crescita superiore del 10% rispetto all’anno precedente, raggiungendo i 7320180Mbps. Altre infrastrutture, come la fibra ottica, i punti d’accesso, le centraline per la comunicazione dei telefoni celulari e altre infrastrutture di base hanno subito anche loro una crescita. In particolre la lunghezza totale della fibra ottica ha raggiunto i 36 milioni di chilometri, il triplo che nel 2011. Allo stesso tempo sia il numero di pagine internet che il volume di dati scambiati e il numero di App disponibili hanno registrato aumenti durante il 2017, soprattutto il comparto dei dispositivi mobili.

Una delle innovazioni legata ad internet che sta avendo una diffusione e accoglienza più favorevole è quella dei pagamenti in mobilità, come l’onnipresente Zhifubao. Il numero di utenti è in forte crescita, e anche la fiducia dei consumatori è cresciuta. Alla fine del 2016 il 50% degli utenti di internet aveva effettuato pagamenti offline, e questa percentuale è salita fino al 65% nell’arco di un solo anno. Non si tratta solo di un fenomeno legato alle zone urbane, in quanto anche nelle zone rurali gli utenti hanno cambiato abitudini radicalmente e in pochi anni: dal 31,7% di utenti del 2016 si è passati in un anno al 47%.

Un altro dei settori più fiorenti è quello dell’intrattenimento online. Il forte aumento della richiesta da parte degli utenti, la promozione del settore da parte delle autorità e gli ingenti investimenti (dovuti al volume di incassi) hanno permesso un’espansione notevole. Molto del traffico di dati passa attraverso delle App dedicate, per esempio quelle dei videogame in diretta (per esempio in modalità multiplayer), oppure quella dell’intrattenimento di tipo televisivo o dei video.

Il 2017 ha segnato anche una forte espansione del servizio di bike sharing, come OFO o Mobike, e i taxi da prenotare online. I servizi basati sulla sharing economy (共享经济) in generale si pongono come mediatori tra i potenziali utenti e i possessori degli asset (casa, automobile, ecc.). Durante il 2017 il relativo mercato ha visto in Cina una crescita sensibile: il confronto tra chi usa mezzi propri e chi usa l’accoppiata bike sharing e metropolitana ha visto quest’ultima categoria crescere del 17,9%. Sono stati percorsi 29,9 miliardi di chilometri sulle bici in condivisione, permettendo una riduzione delle emissioni di quasi 7 milioni di tonnellate di CO2. Il numero stesso di bici a disposizione è stimato in circa 20 milioni, ben dieci volte più rispetto all’anno scorso.

L’indotto di questo settore è importante, in quanto vi lavorano iltre 30 mila persone. La crescita, anche nella sola seconda metà dell’anno, è stata particolarmente rilevante in quanto si è raggiunta la cifra di 221 milioni di utenti, tanto da permettere alle aziende principali di estendere il servizio anche a 21 paesi al di fuori della Cina, tra i quali l’Italia.

Il trasporto privato da prenotare su internet (come Uber) è invece un fenomeno la cui normativa relativa è piuttosto recente e in via di definizione. Aziende apposite sono già nate nelle varie città, e stanno organizzandosi per crescere di scala in modo da proporre soluzioni più variegate e complete.

Anche sul piano del rapporto dei cittadini con le istituzioni internet ha un’influenza importante: nel 2017, circa 485 milioni di cittadini hanno effettuato operazioni online, anche a pagamento, per confrontarsi con le istituzioni statali o locali. Un numero crescente di uffici offrono sportelli online, e il loro utilizzo è sempre più frequente e diffuso.

I siti governativi hanno adottato un approccio multimediale e utilizzano in modo sempre più massiccio le moderne tecnologie come i Big Data e l’intelligenza artificiale per fornire risposte più accurate e scientifiche. Alcune piattaforme informatiche come Weixin Chengshi (微信城市) permettono l’accesso del cittadino a una serie di prestazioni e servizi in ambiti che vanno dalla sanità all’istruzione a molti altri settori della vita pubblica. Da parte loro, molti enti governativi hanno attivato delle linee di Weixin pubbliche e finestre di pubblicazione di notizie in primo piano pertinenti che si stanno diffondendo progressivamente anche nelle zone rurali.

L’economia elettronica e il commercio online, così come i videogiochi online, stanno attraversando una fase di prosperità stabile, come testimoniato dagli abbondanti ricavi pubblicitari, il cui mercato è più maturo e stabile che in passato. Il commercio online in particolare da gennaio a novembre 2017 è cresciuto del 43,4% rispetto al corrispondente periodo del 2016, arrivando a 218 miliardi di RMB. I videogames poi hanno saputo innovarsi in modo efficace, diventando internazionali e competitivi.

Nel frattempo le società più solide si sono quotate in borsa, superando il numero di 100 aziende. Tra queste molte sono conosciute anche ai consumatori occidentali, come Alibaba, Tencent, o Baidu. La maggior parte di esse è specializzata in videogames, e-commerce, multimedia, software e finanza. Le aziende cinesi di internet e servizi digitali dal valore di oltre un milione di dollari sono 77, e sono localizzate per lo più a Pechino (41,6), a Shanghai (23,4), e nelle altre città maggiori.

Intanto nel luglio scorso è stato varato il piano per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale, che inquadra normativamente un settore promettente e centrale per lo sviluppo tecnologico di punta dell’intero comparto. Ciò risponde ad una presenza già consolidata, in quanto il numero di richeste di brevetti sull’intelligenza artificiale in Cina nel 2016 ha superato le 30 mila, e le aziende di intelligenza artificiale basate in Cina erano 592 già nel giugno 2017, un numero significativo in quanto rappresenta il 23,3% del totale mondiale.

Anche il livello di sicurezza degli utenti su internet è stato innalzato, come previsto da una apposita legge del 2017 e da decreti attuativi successivi. In questo modo la sicurezza online viene inquadrata in modo coerente, considerando che molti dei reati che sfruttano internet ai danni degli utenti sono di difficile definizione. Si consideri per esempio che il 52,5% degli utenti ha riscontrato problemi di sicurezza nel 2017, un numero però minore del 72,4% del 2016. Il governo collaborerà quindi con le aziende per affrontare e ridurre i problemi di sicurezza.

Immagine: mappa dei cavi sottomarini in fibra ottica che collegano la Cina al resto del mondo. Per quanto indiretto, il legame elettronico tra la Cina e l’Italia, iniziato nel 1987, prosegue tuttora, in quanto lo scambio dei dati avviene anche tramite il cavo FLAG Europe-Asia che – tra gli altri punti – passa da Palermo e Shanghai. Fonte: Submarinecablemap.