Liberalizzate le tariffe degli ospedali privati

Cina. riforma ospedali

Il sistema sanitario cinese si sta orientando a una progressiva liberalizzazione, per sopperire ai costi crescenti degli standard moderni e all’aumento della richiesta di cure di una popolazione in media sempre meno giovane. Un certo livello di riforme è necessario anche per ridurre delle evidenti disparità di trattamento, per esempio tra i residenti e i migranti interni, i quali finché non riescono a spostare in città il proprio hukou, e con esso la residenza, non possono usufruire della completa copertura previdenziale e sanitaria.

In questi giorni la Commissione per lo sviluppo e le riforme, la Commissione per la salute e la programmazione familiare, e il Ministero delle risorse umane e per la sicurezza sociale hanno pubblicato congiuntamente una circolare sulla “Adeguamento ai prezzi di mercato delle prestazioni mediche delle strutture ospedaliere private”, con lo scopo di liberalizzare i prezzi delle prestazioni mediche degli ospedali privati e incoraggiarne la piena realizzazione.

La circolare attuale risponde a una direttiva del 2013 emanata del Consiglio di Stato che chiedeva di incoraggiare la liberalizzazione dei prezzi e quindi la pluralizzazione del settore, Il piano dovrebbe avere diversi effetti positivi principali: favorire l’ingresso del capitale privato nel campo della sanità grazie alla leva dei prezzi e ai meccanismi di concorrenza, e ampliare e differenziare l’offerta di servizi e strutture, facilitando l’accesso alle cure mediche.

La Xinhua ha intervistato un responsabile della commissione per lo sviluppo e le riforme per chiarire alcuni degli obiettivi della circolare. Il responsabile (non nominato) ha spiegato che in Cina i disequilibri tra domanda e offerta di servizi sanitari è presente a vari livelli, e questo comporta una eccessiva lentezza nello sviluppo degli ospedali privati, che per lo più rimangono piccole strutture, offrendo circa solo il 10% del numero di servizi complessivi sul mercato.

Secondo le intenzioni del governo, cedere un certo spazio all’iniziativa privata dovrebbe liberare maggiori risorse per le cure mediche di base e di massa, necessarie ad assicurare equità e quindi stabilità sociale. Tra l’altro i cittadini cinesi sono sempre più consapevoli dei fattori che regolano la salute e si aspettano un livello migliore di servizi, più moderni, e più individualizzati. La fine del monopolio pubblico dovrebbe favorire un generale abbassamento dei prezzi e una maggiore efficacia complessiva del sistema sanitario.

Gli ospedali privati potranno poi convenzionarsi con lo Stato per effettuare prestazioni coperte dai diversi tipi di assicurazioni mediche. Non si verificheranno quindi differenze di trattamento rispetto agli ospedali pubblici, visto che le spese mediche potranno essere subito detratte. A proposito di tariffe, il responsabile intervistato dalla Xinhua stima che i prezzi degli ospedali privati si allineeranno (al ribasso) a quelli pubblici, anche perché la presenza delle assicurazioni mediche assicura un effetto di contenimento e stabilizzazione delle tariffe ospedaliere.

D’altra parte sono stati previsti diversi, anche a livello locale, degli organismi di sorveglianza e controllo sui prezzi e sulle prescrizioni di farmaci, e altre misure che assicurano trasparenza ai pazienti, tra le quali il numero verde 12358 per la denuncia di eventuali anomalie.

Immagine: gli autisti dell’ambulanza “ospedali pubblici” commentano positivamente gli effetti della riforma, un “ponte” che permette loro di viaggiare molto più velocemente e di sempliicare i problemi dei pazienti. La vignetta risale al 2011, quando erano state la riforma era stata introdotta in via sperimantale solo in alcune zone pilota. Fonte: qua.