Le capitali cinesi

Quali sono le capitali della Cina?

Pechino… e basta. O no?

In realtà, sebbene la capitale attuale e unica della Cina sia Pechino, non è sempre stato così: la capitale, come è avvenuto per altri Paesi, è stata spostata innumerevoli volte durante la lunga successione di Dinastie e Stati che si sono avvicendati nella millennaria storia cinese.

In particolare, fu solo con la Dinastia Qin, quando fu realizzata la prima unificazione sotto un unico impero dei vasti territori del territorio cinese (221 a.C.), che la capitale cinese iniziò ad essere di volta in volta solo una. Nei periodi precedenti, in particolare risalendo al passato mitico, vi erano stati un grande numero di unità statali in lotta tra di loro e dall’apparato amministrativo non sempre stabile. E in realtà anche in molti periodi successivi, fino (formalmente nella disputa con Taiwan) ad oggi, le capitali sono state più di una.

Nella mappa sottostante, creata utilizzando i dati tratti di Wikipedia, sono mostrati circa 130 luoghi significativi, alcuni dei quali ripetuti, come nel caso delle “Quattro capitali antiche ” (中国四大古都), Beijing, Nanjing, Luoyang, Xi’an. Queste città si sono contese  per millenni il ruolo di capitale: in particolare Luoyang, nello Henan, è stata capitale per circa mille anni in diversi periodi, Xi’an è stata capitale per circa 900 anni, mentre Pechino lo è stata per circa 730 anni. Nanjing, in italiano Nanchino, è stata capitale per “solo” 400 anni, l’ultima volta a capo della Repubblica di Cina a partire dal 1946 e formalmente fino al 1991, momento in cui il governo di Taiwan ha smesso di rivendicarla come capitale del governo della Cina in esilio.

In vari periodi della storia cinese, anche nei periodi di unità formale, comunque è stato consueto suddividere il territorio in più porzioni, e stabilirvi una capitale ausiliare.

Alcune città hanno mantenuto il nome anche nel corso dei millenni, come Luoyang, mentre altre lo hanno cambiato a seconda della dinastia regnante o di altri fattori. Per esempio, Xi’an ha assunto per secoli il nome di Chang’an; la stessa Pechino ha assunto il nome di Yanjing, Beiping, e altri ancora.

Sia l’attuale nome di Pechino (Beijing) e Nanchino (Nanjing) conservano le tracce della localizzazione: Pechino è la “capitale del Nord”, Nanjing la “capitale del Sud”. Quanto alle capitali dell’Ovest e dell’Est, esse sono esistite con questa denominazione in passato. Una delle varie “capitali dell’Ovest” è stata chiaramente Xi’an (“Xi” è proprio “Ovest”): effettivamente per un periodo è stata chiamata Xijing; nel periodo dei Song Settentrionali la capitale dell’Ovest è stata invece la sempre attuale Luoyang. La capitale dell’Est è stata per qualche periodo Kaifeng.

In alcuni casi le capitali erano situate in luoghi che oggi sono al di fuori del territorio della Cina continentale, come nel caso di Taiwan, ma anche della Mongolia o del Kirghistan.

Per la lettura della mappa, ogni segnaposto indica il luogo e la data di inizio e fine del periodo di capitale. L’elenco sulla sinsitra segue un ordine cronologico a partire dalle capitali più antiche, e scorrendo verso il basso si arriva al periodo attuale. Naturalmente nel caso delle capitali più antiche le date e persino l’identificazione del luogo sono soggette ad errori anche macroscopici dovuti all’imprecisione dei dati storici. In ogni scheda è indicato, se aggiunge informazioni, il nome storico in cinese del luogo, e la dinastia di riferimento. Le varie dinastie e periodi sono contraddistinti da colori diversi: per esempio la dinastia Han è di colore marrone, mentre la dinastia Jin è di colore giallo.

Non tutte le voci sono state inserite: per esempio durante l’ultimo periodo della dinastia Ming i rivolgimenti politici e militari hanno reso necessario spostare la capitale frequentemente, ma di questi spostamenti nella mappa rimane solo Guilin.

È consigliata la visione ingrandita (tasto in alto a destra) e la visualizzazione dell’elenco dei segnaposto (tasto rettangolare con la freccia in alto a sinistra).

Immagine: le antiche fortificazioni di Xi’an. Fonte: qua, modificata.