Le “buste rosse” e i soldi “scaccia mostro”

 

In Cina lo scambio di regalini o di oggetti dal valore anche minimo tra amici o parenti è abbastanza comune; ma in occasione delle ricorrenze più importanti, come la Festa di primavera, oppure nascite o matrimoni, i regali sono decisamente più importanti, e avvengono in una forma convenzionale, la consegna di una busta rossa contenente delle banconote.

La “busta rossa” (红包, hongbao) è in genere una busta di carta rossa di dimensione variabile, solitamente decorata con iscrizioni o figure augurali. La sua origine è molto antica, e oggi il significato di hongbao non è limitato alla busta, ma include anche i soldi in essa contenuti, che pure hanno la loro specifica denominazione, in origine “denaro scaccia Sui” (压岁钱, yasuiqian: il Sui era un mostro temuto dai bambini).

Il momento più importante per la consegna della busta rossa e del relativo yasuiqian è la vigilia della Festa di primavera, quando gli adulti consegnano ai bambini la busta con delle banconote. In genere le banconote sono appena stampate, simboleggiando così l’arrivo di novità, e in quantità tali da indicare dei numeri augurali, principalmente l’8. In occasione della Festa di primavera le buste rosse possono essere scambiate anche tra parenti adulti, ma solo il denaro regalato ai bambini è propriamente detto yasuiqian.

Sia le buste rosse che lo yasuiqian hanno origini antiche: le buste rosse cominciarono ad apparire alla corte della dinastia Tang, ma a quell’epoca erano dei piccoli sacchetti di stoffa cuciti a mano; la gente comune invece utilizzava della semplice carta rossa, simbolo di buona fortuna, che avvolgeva dei bigliettini con scritte delle frasi augurali da dare a parenti o amici.

La forma rettangolare delle buste risale a circa trecento anni fa, quando veniva già usata per contenere delle monete. Agli inizi del ‘900 invece cominciarono ad apparire le prime bustine stampate secondo tecniche industriali. Inizialmente erano decorate solo con frasi augurali di colore dorato, poi con il progredire delle tecniche di stampa si è arrivati a quelle attuali, con complessi disegni in rilievo e innumerevoli figure, dai segni dell’oroscopo cinese ai personaggi dei cartoni animati.

Nel frattempo, anche il significato sociale della hongbao è cambiato: se tradizionalmente era soprattutto un sincero dono per le persone care, da dare in momenti importanti per la famiglia o la comunità, negli ultimi decenni ha iniziato a includere le mance date a vario titolo per gratitudine, ma anche le “bustarelle” legate alla richiesta o alla ricompensa di favori non sempre legittimi o addirittura affini alla corrruzione.

Invece il nome e le usanze dello yasuiqian derivano da alcune leggende legate al capodanno.

Una leggenda racconta di un mostro tutto nero e con le sole mani bianche chiamato Sui (in origine 祟, omofono dell’attuale 岁, il carattere che si usa per indicare l’età). Questo mostro la notte del Capodanno visitava i bambini addormentati e toccava la loro testa, causando una febbre così alta che faceva loro perdere la ragione. Per tenere lontano il Sui, la vigilia di capodanno le famiglie tenevano le luci accese e vegliavano sui bambini. Una famiglia, per proteggere il suo bimbo, provò a tenerlo sveglio facendolo giocare con delle monete, ma comunque il bambino, vinto dalla stanchezza, si addormentò. I genitori allora avvolsero le monete con della carta rossa e le posero vicino al cuscino del bambino: il mostro arrivò a mezzanotte, ma mentre si accingeva a toccare la testa del bambino, l’involucro delle monete posate vicino al cuscino iniziò a emanare un forte luccihio che spaventò il Sui, facedolo fuggire. L’indomani la coppia di genitori raccontò la storia ai vicini, e il metodo diventò patrimonio comune.

Un’altra leggenda racconta di uno spirito maligno chiamato Nian (la parola che indica gli anni: sia il mostro che il suo nome si sovrappongono al Sui), che attaccava i bambini una volta all’anno: essi, se avevano ricevuto in dono del denaro, potevano con questo corrompere lo spirito in modo da essere lasciati tranquilli.

Se si escludono le origini leggendarie della tradizione, l’abitudine di regalare denaro ai bambini ha origine durante la dinastia Han: le monete donate non erano quelle della valuta corrente, ma delle riproduzioni da indossare a scopo ornamentale e che servivano anche da amuleto. Generalmente queste monete avevano su un lato frasi augurali e sull’altro immagini di animali o altre figure scaramantiche.

In seguito, presso la corte imperiale Tang si diffuse poi l’abitudine di regalare denaro in occasione del capodanno, che allora era celebrato durante l’equinozio di primavera, mentre quando durante l’epoca Song il capodanno e molte delle relative usanze furono spostate all’inizio del primo mese lunare, la tradizione dei regali tra adulti si incrociò con quella dello yasuiqian. In epoca moderna, durante le dinastie Ming e Qing, le monete utilizzate per lo yasuiqian erano legate insieme da un filo rosso (le monete antiche avevano un foro quadrato in centro), intrecciate a forma di drago e poste ai piedi del letto dei bambini.

In basso, un’animazione della storia del Sui in una delle sue versioni. Il testo di accompagnamento è scritto in cinese tradizionale accompagnato dalla trascrizione in bopomofo. Per rivedere, ricaricare la pagina.

Traduzione:

La leggenda dello yasuiqian

Nelle zone abitate da cinesi, la vigilia del capodanno tutta la famiglia si riunisce, e i papà e le mamme danno ai bambini un regalo in denaro: perché lo fanno? Si racconta che…

La leggenda dice che anticamente c’era un mostro chiamato Sui, che aveva tutto il corpo nero e solo le mani bianche. Questo mostro arrivava la mezzanotte di capodanno per toccare la testa dei bambini, che prima cominciavano ad avere la febbre alta e quando la febbre passava restavano stupidi. Per questo gli adulti tenevano le luci accese tutta la notte di capodanno,

e stavano attenti a che i bambini non si addormentassero: questo modo di fare era detto “sorvegliare lo Sui”. Un anno, la sera di capodanno, in un villaggio una coppia di genitori decisero che avrebbero vegliato tutta la notte sul loro figlio di un anno, per impedire allo Sui di toccargli la testa. Loro passarono tutta la sera ad avvolgere delle monete con della carta rossa e che poi riaprivano,

facevano continuamente così per far giocare il bimbo; ma il bambino arrivato a mezzanotte era troppo stanco di giocare e si addormentò; la mamma allora prese la carta rossa che aveva avvolto le monete e la mise accanto al cuscino del bambino. Quando era quasi giorno, anche i genitori, troppo stanchi, si addormentarono accanto al bambino. Improvvisamente risuonò una voce: il piccolo e nero Sui era in piedi vicino al letto…

… mentre stava per allungare la mano sulla testa del bambino, la carta rossa che era accanto al cuscino uscirono dei raggi di luce dorata, che fecero terrorizzare il Sui al punto da farlo gridare di paura e scappare via. L’indomani, i genitori raccontarono il fatto ai vicini, e la notizia si sparse velocemente in tutto il regno. Il capodanno dell’anno successivo tutti i genitori diedero ai figli delle monete racchiuse nella carta rossa, lasciandola accanto al cuscino.

Come previsto, il Sui non ebbe più il coraggio di avvicinarsi alla testa dei bambini. Da quel momento, tutti chiamano quel tipo di soldi yasuiqian, e siccome il nome del Sui e la pronuncia di “anni” è uguale, e quindi visto che ogni anno “passa un sui“, col passare del tempo il nome del mostro venne sostituito da “anni”.

Immagine: una hongbao. Fonte: Cinaliano
Fonte animazione: qua