Guo Meimei apre negozio online e viene criticata

La giovane Guo Meimei è stata pochi mesi fa protagonista di uno scandalo che ha occupato i giornali per diverso tempo. La ragazza si era fatta notare su Weibo sfoggiando macchine di lusso, ville e un tenore di vita incompatibile con l’età, 20 anni, e il ruolo che dichiarava di ricoprire, “Business General Manager” di una società commerciale collegata alla Croce Rossa. Quando il suo profilo aveva cominciato a diventare celebre si era diffusa l’indignazione per quello che sembrava un eclatante esempio di corruzione; intanto la Croce Rossa aveva negato ogni legame con la ragazza, ma ormai era stata cancellata la già scarsa fiducia nella gestione degli enti di beneficenza.

Guo Meimei aveva anche provato a scusarsi smentendo la sua appartenenza all’associazione, ma nel frattempo era diventata un simbolo di arrivismo e mancanza di trasparenza: il suo esempio provoca tuttora ripercussioni negative nei confronti delle associazioni che a vario titolo raccolgono fondi, e persino sulla quantità di sangue donato da volontari.

Pochi giorni fa la ragazza è tornata sul web per pubblicizzare l’apertura di un suo piccolo negozio online sul portale Taobao. La reazione del pubblico è stata molto critica, e si è spinta fino a proporre il boicottaggio. Ecco come presenta la storia il giornale Yangcheng Wanbao, uno dei primi a lanciare la notizia.

Il 7 dicembre pomeriggio Guo Meimei su Weibo ha annunciato con entusiasmo che dopo mille difficoltà ha finalmente aperto il suo negozietto sul sito Tabao. Il giornalista Li Xiaoli rileva che quest’annuncio, inoltrato dagli utenti di Weibo più di 5000 volte in poche ore, ha però attirato le critiche dei netizen.

I commenti negativi sono stati ancora più numerosi: alcuni utenti si chiedono se i soldi sottratti alla Croce Rossa e l’esposizione mediatica servivano solo per aprire il negozio; altri notano la cattiva qualità della merce venduta e ironizzano sula caduta di stile di una persona che prima sfoggiava Maserati e borse di lusso; altri ancora propongono di attribuire basse valutazioni al negozio online, e persino di boicottare gli acquisti.

Il negozio espone solo merce della marca Guomeimei, in particolare abiti femminili, borse, scarpe, accessori, ma il giornalista ha notato che in totale sono esposti meno di 20 capi, e che la ragazza li indossa personalmente. C’è anche una incongruenza sospetta: alla data del 7 dicembre (giorno dell’apertura ufficiale) non era stato venduto nessun articolo, eppure il negozio aveva già ottenuto un punteggio di 4 “stelle” e una valutazione degli utenti positiva al 100%; inoltre la data di apertura registrata risulta essere risalente a quattro anni fa. Un responsabile di Taobao però spiega che il negozio potrebbe essere stato comprato da terzi e reintestato”.

Nella sezione “moda” di Sina è stato poi pubblicato un sondaggio secondo il quale quasi metà dei partecipanti invoca il boicottaggio degli acquisti, e ipotizzano che tutta la storia non sia altro che un nuovo modo per mettersi in mostra in un modo deteriore: i vestiti infatti non sono belli, eppure costano parecchio. Nello stesso sondaggio il 7% dei partecipanti mostra invece una certa approvazione; la quota che resta si divide ugualmente tra chi ritiene che l’acquisto sia conveniente e chi ha partecipato solo per osservare i risultati.