Dove vanno i cinesi all’estero

Nel 2013 la Cina si è confermata il primo mercato al mondo per viaggiatori e per capacità di spesa, con un totale di quasi 100 milioni di persone che hanno varcato le frontiere, il 18% in più che nel 2012.

Nella storia recente, i cinesi che hanno scelto di espatriare sono numerosi, e in effetti le prime migrazioni di massa per cercare lavoro risalgono alla metà dell’800. Un altro genere di migrazione, spesso temporanea, riguarda gli studenti che frequentano università o centri di istruzione superiore all’estero. Un altro tipo di viaggio, ancora più breve e più recente, è quello affrontato da persone malate o bisognose di assistenza medica.

In una infografica pubblicata nella rubrica Matrix viene fatto il punto su questi tre tipi di viaggio.

Gli emigrati cinesi sono complessivamente circa 9.343.000, e rappresentano il gruppo di stranieri più numeroso in Gran Bretagna e Canada e il secondo in USA. Il 59% dei lavoratori più benestanti e dal profilo professionale più alto ha scelto di vivere nei Paesi più sviluppati.

Gli studenti sono un altro gruppo numeroso di emigrati: quelli cinesi sono il gruppo più numeroso al mondo, e il 14% del totale. Molti di loro hanno scelto di iscriversi in istituti stranieri senza neanche provare a superare l’esame di ammissione all’università cinese, il gaokao, come hanno fatto nel 2009 in 840 mila studenti, passati a un milione nel 2013. Il 21,1% di coloro che rinunciano a partecipare all’esame, i cosiddetti “qikaozu” (弃考组), decide di iscriversi in università straniere.

Negli ultimi 35 anni, il numero  di studenti d’oltremare ha superato i 3 milioni, dei quali il 54% al termine degli studi ha scelto di non tornare in Cina. Per esempio, i laureati di università prestigiose hanno accesso ad opportunità non ripetibili in Cina. Si tratta in particolare di specialisti in materie scientifiche o ingegneria: l’87% di loro resta nel Paese dove ha studiato, e questo rappresenta la “fuga di cervelli” più imponente al mondo.

Per quanto riguarda il flusso cittadini cinesi che all’estero cercano cure mediche, in passato il mercato era stato inaugurato da persone facoltose (come nel caso del celebre giocatore di pallacanestro Yao Ming), mentre adesso la situazione è più variegata. I cinesi sono attualmente il 14% dei pazienti che in tutto il mondo vanno all’estero a curarsi.

Il 90% dei chi va all’estero lo fa principalmente per cercare una diagnosi, ma ogni anno circa 3000 persone curano patologie gravi. Le mete principali per chi può permettersi costi maggiori sono il Giappone, gli Stati Uniti e la Gran Bretagna, mentre chi ha una capacità di spesa inferiore si reca soprattutto in Thailandia, India, Singapore, Malesia e FIlippine.

I motivi per preferire le strutture sanitarie straniere sono il rapporto fra la qualità generalmente alta di servizi, apparecchiature, cure e farmaci, in rapporto ai prezzi, che nella maggior parte dei Paesi stranieri non sono poi molto più cari che in Cina.

L’infografica si chiude con la considerazione che sebbene molte persone siano costrette dalla necessità, di motivi per andarsene dalla Cina ce ne sarebbero parecchi, ma d’altra parte, si sostiene, per trattenere i concittadini basterebbe migliorare la sanità, l’istruzione, e il welfare in genere.

Immagine: emigrati cinesi col alta professionalità pronti a partire per gli Stati Uniti, dove li aspetta una ottima accoglienza (Carta Verde e passaporto) a condizione di investire molti Yuan. Fonte: qua.