Rivive l’arte della ceramica di Cixi

La manifattura della ceramica, nelle sue diverse varietà, è una delle arti cinesi più antiche: nel corso dei secoli quindi si è sviluppata in diversi luoghi, anche molto lontani tra di loro, e con tradizioni autonome.

Uno di questi è la città di Cixi nello Zhejiang. Nei pressi del vicino lago Shanglin, a partire dai secoli I-III cominciò a essere prodotta un tipo di ceramica, il Celadon,la cui evoluzione durò circa un mille anni, per poi scomparire dopo aver raggiunto i massimi livelli tecnici e artistici. Nel 2011 l’arte della produzione del Celadon di Yueyao (l’antico nome delle ceramiche locali) è stata iscritta nel patrimonio culturale immateriale cinese.

Questa tradizione ha però ricominciato a essere praticata già da alcuni anni, insieme all’interesse per le antiche manifatture. Una delle imprese artigianali di maggior interesse è quella di Sun Maihua e di suo figlio, Sun Wei. Ne parla un articolo pubblicato sul sito del Daily News. Ecco un estratto.

In tempi ormai lontani esisteva una “via della ceramica” simile a quella della seta, e il lago Shanglin nei pressi della città di Cixi (Zhejiang) ne era uno dei punti di partenza: le locali porcellane “dal colore segreto”, rare e destinate all’imperatore, hanno rappresentato una delle vette nella produzione di ceramiche nel corso della storia cinese. Per diversi motivi, la storia che era iniziata nel periodo degli Han Orientali, durò mille anni per poi interrompersi. Soltanto adesso questa antica arte sta rinascendo in quei luoghi.

I continuatori sono Sun Maihua e il figlio Sun Wei, che da alcuni anni hanno dedicato i loro sforzi a far rinascere le tecniche abbandonate da quasi un millennio. L’istituto di ricerca sul Celadon si trova nel villaggio di Changlong (vedi sulla mappa), e in un incontro degli studiosi con i due artigiani viene raccontata la storia di questa rinascita.

Stando agli esperti, la produzione di ceramiche sulle rive del lago Shanglin ebbe inizio nel I-II secolo, fiorì tra il III e il VI secolo e raggiunse il suo apice durante i secoli X e XI, ma poi si interruppe verso l’inizio del 1200. Dopo secoli di silenzio, si è ricominciato a produrre ceramiche soltanto nel 2001, con il deciso sostegno della città di Cixi, e questo fatto ha incoraggiato Sun e il figlio a insediarsi a Shanglin e a riprendere la produzione. Nello stesso anno è stata fondata un’azienda che si è dedicata alla produzione con metodi moderni.

La prima fase è stata quella di raccogliere campioni degli elementi di base per la realizzazione della ceramica e degli smalti, sperimentare e testare varie composizioni e realizzare delle cotture di prova. Solo dopo decine di tentativi si è ottenuto un composto perfetto. Una volta trovato il modo di ottenere dei manufatti soddisfacenti è stato fontato il centro di ricerca. Visitando l’azienda si possono vedere vasi e ceramiche di tanti tipi e di tutte le forme, nelle varie fasi di produzione.

Sun Wei, nato nel 1981, ha imparato i rudimenti dell’arte della ceramica sin da bambino, frequentando la bottega del padre, ma inizialmente non era interessato a quel mestiere. Infatti, dopo il diploma aveva iniziato a lavorare come insegnante di ginnastica, e tornava a dare una mano al padre solo durante le ferie. Soltanto in seguito, spinto dall’esempio di un amico del padre, anche lui esperto ceramista, cominciò a interessarsi maggiormente alla tecnica della ceramica, e andò a visitare il vicino sito archeologico, dove fu colpito dalla vista delle rovine e dei tanti cocci sparsi di vasellame.

Al ritorno iniziò seriamente a occuparsi di ceramica, e cominciò con lo studio del celadon, documentandosi su molti libri e tornando spesso al sito archeologico, dove iniziò a raccogliere frammenti, campioni di caolinite. A quel punto iniziò a mescolare insieme e in proporzioni sempre diverse i vari campioni di argilla, alla ricerca di una composizione ottimale.

Le sue sperimentazioni sono durate circa dieci anni, finché un giorno intuì che invece di cercare la ricetta perfetta per le materie prime avrebbe dovuto dedicarsi a perfezionare le tecniche di cottura. Aveva ragione: una volta sperimentato il metodo giusto, il nodo che per dieci anni aveva frenato la loro produzione era stato sciolto. A quel punto, Sun Wei cominciò a comprare esemplari rappresentativi di celadon per trarne ispirazione e per adattare la sua produzione alle esigenze e al gusto moderno.

Ad oggi la fabbrica artigiana di Sun comincia ad essere riconosciuta da un numero crescente di persone, anche grazie alla spinta del marchio di originalità del luogo di produzione e al prestigio del vicino sito archeologico. Oggi in molti vanno fino a Cixi, attirati dalla crescente fama di questo luogo, riconosciuto come luogo d’origine delle antiche ceramiche Yueyao: c’è chi si accontenta semlicemente di fare acquisti, ma molti altri vanno alla ricerca di suggestioni che tornano indietro nel tempo.

Sun Wei adesso spera che la fama di Cixi la porti nuovamente sui mercati internazionali, e un primo passo è stato l’accordo concluso con un esperto italiano del maggio 2013, che ha esposto i piani di una collaborazione per il rientro sulla scena internazionale, magari proprio in occasione dell’expo 2015 di Milano.

Secondo Sun Wei, il celadon è un importante lascito culturale di Cixi, sul quale intende investire ancora. La sua azienda si pone come produttrice di un valore non solo commerciale ma anche culturale: Sun Wei e il padre infatti lavorano molto per la formazione dei giovani di Cixi, organizzando corsi sulla ceramica agli studenti di scuola e tramandando la storia della ceramica locale; purtroppo però i giovani che decidono di dedicarsi professionalmente alla ceramica sono molto pochi.

La stessa città di Cixi ha avviato un progetto per riqualificare il parco della cultura e produzione del celadon del lago Shanghu in un parco creativo, centro di ricerca e sviluppo ma anche di scambi culturali. Sun Wei spera che questo possa attirare ancora più persone; e se il mercato stesso, forte del marchio di origine autentica, farà da traino, questo rappresenterà una grande occasione per il celadon, così da trasformare le rive del lago Shanghu in luogo dove coniugare ricerca, produzione, turismo, cultura e divulgazione.

Fonte immagine: qua.

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