Fra timbri e fabbrica

In questa fase di rapida evoluzione negli stili di vita, la Cina ha sviluppato una versione locale del “sogno americano”, il “sogno cinese” (中国梦), la promessa di un generalizzato riscatto dalla povertà al prezzo dell’impegno individuale ma anche della fiducia nel sistema politico che lo dovrebbe rendere possibile. In questa corsa collettiva però non tutti riescono a seguire il passo, e chi resta indietro deve ritagliarsi un’identità e un posto nella società.

Così spesso i giornali danno risalto a delle persone che conducono vite ordinarie, ma caratterizzate da piccole passioni o abitudini che le rendono dei modelli di semplicità o di abnegazione, secondo una retorica di tipo più tradizionale e “comunista” che tende a scomparire. Nella rubrica “Un giorno dei cinesi”, pubblicata dal sito QQ.com vengono così raccolte storie di persone che, se singolarmente non rappresentano che se stesse, collettivamente offrono uno spaccato rappresentativo della vita quotidiana di molti cinesi.

Uno dei recenti protagonisti della rubrica è stato Huang Jiuxi, un operaio edile dello Zhejiang che nel tempo libero si dedica alla realizzazione artigianale di timbri calligrafici. Il servizio fotografico ritrae Huang nel suo angusto appartamento, mentre a torso nudo maneggia i suoi timbri. La sua produzione attuale ha superato i diecimila esemplari, alcuni dei quali hanno partecipato a concorsi nazionali o sono stati menzionati su delle importanti riviste. Grazie al suo impegno, quest’anno Huang è stato ammesso allaprestigiosa accademia d’arte dell’università Renmin University.

Huang oggi ha 49 anni, è originario dell’Anhui, e nel 1993 si è trasferito a Pinghu nello Zhejiang, dove ha iniziato a lavorare come operaio. Il suo lavoro consiste nel legare o saldare cavi d’acciaio, un compito pesante che lo costringe a maneggiare fino a otto tonnellate al giorno di cavi, a temperature tanto elevate che l’uso di guanti protettivi non basta a evitare ustioni.

La sera e nel tempo libero invece Huang torna alla sua occupazione preferita, la realizzazione dei timbri. Racconta che l’interesse per i timbri è nato da una antica passione per la calligrafia: quando era ragazzo le condizioni disagiate della sua famiglia d’origine non gli avevano permesso di proseguire gli studi dopo la scuola dell’obbligo, ma per molto tempo aveva continuato ad esercitarsi nella calligrafia, l’arte ritenuta più elevata nella cultura cinese.

Nel 2005, già emigrato nello Zhejiang, Huang si ha chiesto a un celebre incisore e calligrafo di Pinghu di diventare il suo maestro, e da allora sono seguiti dieci anni di perfezionamento. Il suo maestro stesso ha apprezzato l’evoluzione della tecnica, lo stile dei vari caratteri e la capacità di disporli nello spazio. Nonostante Huang si ritenga ancora un dilettante, e riconosca che la tecnica e cultura specifica richiede ancora molto tempo per essere affinata, il suo nome ha acquisito grazie al maestro una certa notorietà nell’ambiente.

L’incisione dei timbri è un’arte non solo delicata, ma anche molto costosa, in quanto i materiali, pietra, scalpelli e inchiostro, se di buona qualità hanno prezzi molto alti. Per questo motivo non di rado i materiali usati da Huang sono molto comuni, qunando non regalati dal suo insegnante. Di 50 mila Yuan guadagnati in cantiere in un anno, Huang ne spende quasi 20 mila per i timbri, e di quanto rimane molto viene speso per lo studio della figlia, l’affitto e la vita quotidiana. E  ormai si è aggiunto il costo dell’iscrizione ai corsi universitari.

Immagine: Huang Jiuxi prova una delle sue creazioni. Fonte.