A spasso con Fido

Una convinzione comune afferma che i cinesi mangiano i cani.

Quelli che rabbrividiscono sentendo questa affermazione non sono soltanto ambientalisti o vegetariani, ma anche i tanti che considerano Fido come un membro della famiglia a tutti gli effetti.

La presenza di un animale domestico in Cina, negli ultimi tempi, è divenuta consuetudine diffusa. Nel giro di pochi anni si è passati dal vedere cani e gatti correre liberi e selvaggi per le strade al notare migliaia di esemplari perfettamente puliti e educati a zampettare tra le quattro mura di un appartamento.

Facciamo un salto nel passato.

Nel corso della storia, in particolare nei periodi di carestia o di guerra, non ci si poteva permettere di fare gli schizzinosi. Maiale, pecora o cane, poca differenza faceva, per sopravvivere bisognava pur mettere qualcosa sotto i denti. Gli animali sono stati utilizzati per anni dall’uomo sia per sfamarsi sia come strumenti di lavoro. Ma anche adorati in qualità di divinità e simboli di fortuna o sventura.

A seconda del luogo e delle esigenze della popolazione, si è creata una distinzione tra i vari animali, arrivando ad una sorta di gerarchia, nella quale alcuni hanno assunto maggior importanza e maggiori diritti di altri, rimasti al rango di bestie o poco più. Nelle diverse zone del mondo si sono create tradizioni e abitudini diverse, tra queste, rientra anche il consumo alimentare di determinati animali.

Decisamente recente è la svolta verso l’acquisizione del nuovo status di intrattenitori e dispensatori di compagnia.

In Occidente il cane è considerato il classico animale da compagnia e viene trattato come un membro della famiglia. Pensarlo tagliato a pezzetti e infornato insieme a patate e rosmarino è inimmaginabile per parecchie persone. La Cina, giunta alle cronache dei giornali di tutto il mondo, per la questione-cani, è un paese dove convivono diverse scuole di pensiero.

C’è chi è favorevole al consumo della carne di cane, e magari partecipa anche al Festival di Yulin (玉林), nel quale si possono assaggiare diverse variazioni sul tema, e senza pensare che questo sia un atto crudele o disumano. Se si pensa al cane come animale escludendo il simbolismo ad esso abbinato, non dovrebbe essere considerato disdicevole mangiarne la carne tanto quanto non lo è assaggiare un coniglio, un cavallo o fare un giro alla sagra della porchetta.

Meglio precisare che, nonostante in Cina sia possibile mangiare i cani, questo non implica che tutti i cinesi lo facciano e che il fenomeno sia così diffuso. Di recente si riscontra una diminuzione degli individui favorevoli a questa pratica, non soltanto per una questione economica (la carne di suino, pollo e tacchino è maggiormente economica) ma anche perché si sta diffondendo il modello occidentale del cane come animale da compagnia.

Si possono quindi vedere per le strade cani al guinzaglio e padroni che li scorrazzano tra parchi e vie della città, soprattutto nelle metropoli più popolose, dove addirittura si trovano kit gratuiti a disposizione di quanti, per rispetto dell’igiene e del decoro pubblico, raccolgono i bisognini dei loro animali.

Prima di imporre giudizi di valore morale ad una popolazione partendo dalle abitudini alimentari di un luogo, sarebbe bene tener presente che ciascun paese ha le proprie radici culturali a cui sono legati anche tradizioni, usi e costumi. Ogni pratica non presente in un background culturale specifico risulta saliente agli occhi di chi ne rimane stranito perché diversamente abituato.

Sottolineando il doveroso rispetto per ciascun essere vivente, uomini e animali alla pari, capire il contesto in cui qualcosa avviene serve per dare significato anche a questioni che possono ad una prima occhiata apparire senza senso e al limite dell’indicibile.

Lasciando a ciascuno la libertà di sentirsi più o meno vicino ad una tradizione culturale, e curiosando tra le varie usanze si potrà scoprire che ciò che è consueto da noi, risulterà bizzarro ad altri occhi e viceversa. Mangiare cani e insetti scatenerà forse disgusto in chi è cresciuto cibandosi d’altro. Ma vestire un animale con un cappottino e delle scarpe o spingere un passeggino con all’interno un cane o un gatto (e non un bambino) potrebbe risultare altrettanto stravagante a chi non è avvezzo a trattare gli animali al rango di membri della famiglia.

Immagine: i protagonisti di una serie televisiva il cui eroe è un cane poliziotto. Fonte: qua, modificata.